Data di pubblicazione: 25 Agosto 2024
Ultimo aggiornamento: Dicembre 31, 2024 5:04 pm

I nostri servizi

RSA – Residenza Sanitaria Assistenziale

Un ambiente confortevole e familiare dedicato a chi necessita di assistenza diretta e continuativa nell’affrontare la quotidianità; fornisce cure mediche, assistenza infermieristica e riabilitazione
COSA È E COSA FA

L’Apsp Benedetti è una struttura accreditata dalla Provincia autonoma di Trento e convenzionata con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) come Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) per 83 posti letto e, come Casa di soggiorno, per 2 posti letto. È inoltre autorizzata per alcuni altri servizi, descritti nella sezione “I servizi offerti”.

 

La Rsa fornisce servizi di carattere sociale, assistenziale e sanitario; risponde a chi necessita di trattamenti continui, ad anziani non autosufficienti, a chi non è curabile a domicilio e a persone non autosufficienti o con gravi disabilità fisiche o psichiche. La Rsa fornisce

  • assistenza sanitaria medica, infermieristica e socio assistenziale; trattamenti riabilitativi per il mantenimento e il miglioramento dello stato di salute e del grado di autonomia della persona;
  • riattivazione psico-sociale e prevenzione della sindrome da immobilizzazione;
  • assistenza alla persona nello svolgimento delle attività della vita quotidiana;
  • attività sociali e di integrazione col territorio e altre strutture e centri di riabilitazione.

 

La Casa di Soggiorno è una struttura residenziale volta ad assicurare condizioni abitative idonee per anziani autosufficienti, per i quali risulti in parte compromessa la capacità di condurre una vita autonoma o che, comunque, facciano espressa richiesta di ammissione.

COME SI ACCEDE

L’ammissione alla Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) è disposta, su domanda dell’interessato e nel limite dei posti letto disponibili, dall’Unità di valutazione Multidisciplinare (Uvm) del Distretto sanitario Centro-Sud: “strumento operativo” per la valutazione dei bisogni e degli interventi che meglio rispondono alle esigenze della persona.

 

L’Uvm può essere attivata:

  • dallo stesso interessato o dai suoi familiari;
  • dal medico di base;
  • dai responsabili dei servizi socioassistenziali territoriali;
  • dalle unità ospedaliere.

 

L’Uvm, a cui partecipa anche il medico di base, raccolte tutte le informazioni utili a una valutazione multidimensionale, si riunisce di norma con cadenza settimanale e, comunque, entro 15 giorni dalla richiesta di attivazione per la definizione del progetto individualizzato di intervento e l’inserimento del nominativo dell’utente nella lista di attesa. Nel momento in cui si rende disponibile un posto in Rsa, la direzione informa l’Uvm del Distretto, che provvede a comunicare il nominativo della persona, valutata non autosufficiente, da inserire nella struttura.

La domanda di accoglimento in posto di Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) non convenzionato con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) viene avanzata dall’interessato o da un suo familiare o persona di riferimento su apposito modulo reperibile all’ufficio amministrativo dell’Apsp Benedetti o scaricabile da questo sito.

Una volta compilato, il modulo va consegnato alla struttura, che fornirà tutte le informazioni del caso.

I criteri di ammissione sono definiti dal consiglio di amministrazione dell’ente e verificati da un’apposita commissione. La commissione incaricata, attraverso strumenti di valutazione predefiniti (nel dettaglio si tratta delle schede Barthel funzionale e mobilità, Exton Smith, Assistenza infermieristica e Short portable minimental status) stabilisce un punteggio e informa il richiedente o un suo familiare della tariffa che andrà a pagare: base o maggiorata per i residenti della provincia di Trento o completa per i residenti fuori provincia.

L’ammissione dei soggetti autosufficienti in Casa di soggiorno è disposta sulla base di una graduatoria interna.

Quando si libera un posto per autosufficiente, gli uffici provvedono a contattare telefonicamente il richiedente individuato, che è tenuto a comunicare l’accettazione del posto nei termini che gli sono indicati.

L’ingresso effettivo avviene il giorno concordato.

L’ingresso può essere differito in caso di ricovero ospedaliero o altro comprovato impedimento. In questi casi, l’onere economico è a carico del richiedente, in quanto la struttura mantiene il posto letto a sua totale e completa disposizione.

QUANTO COSTA

Tariffe 2025 – A.P.S.P. Cesare Benedetti di Mori

Descrizione Tariffa
Retta alberghiera giornaliera per ospite residente in Provincia € 52,00
Retta giornaliera per ospiti non residenti in Provincia (di cui € 97,24 da addebitare alle A.S.L. extraprovinciali di residenza) € 149,24
Supplemento stanza singola € 5,50
Quota mantenimento posto letto posti convenzionati € 149,24
Pasto consumato presso la mensa in occasione di festività e manifestazioni € 20,00
Pasto per familiari Hospice, RSA e utenti esterni € 10,00
Servizio di trasporto di utenti per l’accesso a prestazioni sanitarie (Kangoo: €36,50, Trafic: €33,50, Pulmino: €34,80) € 39,00
€ 36,00
€ 37,00
Servizio di accompagnamento per trasporti sanitari in caso di assenza e/o indisponibilità dei familiari, con operatore socio sanitario € 24,00

Posti Letto Autorizzati e Non Convenzionati con l’A.P.S.S.

Descrizione Tariffa
Retta base giornaliera per ospite residente in Provincia entrato ante 31/12/2023 € 86,00
Retta base giornaliera per ospite residente in Provincia entrato dopo 01/01/2024 € 90,00
Retta Maggiorata giornaliera per ospite residente in Provincia entrato ante 31/12/2023 € 116,00
Retta Maggiorata giornaliera per ospite residente in Provincia entrato dopo 01/01/2024 € 120,00
Retta Completa giornaliera per ospite non residente in Provincia (di cui € 78,87 da addebitare alla A.S.L. extraprovinciale di residenza) € 149,24

CASA DI SOGGIORNO

retta alberghiera giornaliera €  52,00
supplemento stanza singola €   5,50

Nella retta giornaliera non sono incluse le spese per:

  • medicinali di uso personale non forniti dall’APSS;
  • spese per trasporto in autoambulanza se non assunte dall’APSS;
  • spese per utilizzo del telefono;
  • pulizia a secco di indumenti personali;
  • spese per servizi personali particolari: es. assistenza individuale per la quale si deve ricorrere a personale non dipendente; servizio parrucchiera e podologo richiesti oltre alla misura determinata dall’Ente.

APPROFONDIMENTI

L’Apsp Benedetti dà concreta applicazione ai “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici”, specificati nella direttiva del presidente del Consiglio dei ministri del 27 gennaio 1994. Tali principi sono:

 

Eguaglianza: va intesa come divieto di discriminazione, non giustificata, e non come uniformità di trattamento che si tradurrebbe in superficialità rispetto ai bisogni dei residenti;

Imparzialità: i comportamenti nei confronti dei residenti devono ispirarsi a criteri di obiettività, giustizia e imparzialità;

Continuità: l’erogazione del servizio deve essere continua, regolare e senza interruzioni immotivate;

Diritto di scelta: il residente ha diritto di scegliere tra i diversi soggetti erogatori, ove consentito dalla normativa, in particolare per i servizi distribuiti sul territorio, rispettando e promuovendo l’autodeterminazione del residente non autosufficiente;

Partecipazione: il residente ha diritto di accesso alle informazioni, in possesso del soggetto erogatore, che lo riguardano e può formulare suggerimenti per il miglioramento del servizio;

Efficacia ed efficienza: il servizio pubblico deve essere erogato in modo da garantire efficienza ed efficacia;

Innovazione: sostenere lo sviluppo di nuove idee, ricercare la flessibilità e la libertà di azione.

 

Tutti gli operatori e professionisti che lavorano qui uniformano i propri comportamenti a questi valori.

La costituzione dell’azienda risale al 1851 per iniziativa di alcune persone, delle quali non si conoscono i nomi a causa della distruzione degli atti durante il conflitto mondiale 1914-1918, incaricatesi in un’apposita commissione. Con atto del 7 settembre 1850 la rappresentanza comunale di Mori incaricava un’apposita commissione «di tutte le indispensabili incombenze per l’erezione di un pubblico ospitale in Mori».
«La commissione era, in principio, determinata di far l’acquisto di un pezzo di terreno dai fratelli Sembenico e di intraprendervi sopra una nuova fabbrica ma che per inopinate difficoltà e per dispendio sommo decampò da questo progetto e si pose in trattative per comperare allo scopo indicato una casa in Villanuova». Con atto del 19 giugno 1851 «la commissione per la costituzione di un ospitale in Mori acquista da Giuseppe Dalla Vecchia la sua casa in Villanuova liberandola da ipoteche e pagando al venditore 2395,50 fiorini aurei».
Alla costituzione la casa era adibita ad ospedale e ricovero per indigenti e inabili al lavoro appartenenti al Comune di Mori. Con dispaccio dell’I.R. Ministero di Stato del 4 dicembre 1856, n. 26641 l’ospitale civile veniva assunto nel numero dei nosocomi pubblici generali. L’amministrazione faceva capo al Comune di Mori rendendosi probabilmente autonoma dopo il 1858 dal momento che con decreto dell’I.R. Pretura di Mori del 20 ottobre 1858 «per l’onor del paese e per tutelare la causa del povero bisognoso in un modo più preciso ed energico si promuove la sussistenza d’un civico ospitale in Mori con amministrazione propria e separata da quella del Comune». La pia opera fu denominata “Ospedale ricovero Mori” e amministrata dalla Congregazione di Carità. Con decreto prefettizio del 22 febbraio 1939, n. 44467/12 l’istituto di cura finora denominato Ricovero sito nel comune di Mori è classificato come “Infermeria mista”.
Successivamente la denominazione è stata ulteriormente modificata e precisamente:
• il 13 maggio 1961 il comitato di amministrazione dell’ente con deliberazione n. 4 provvede a modificare la denominazione in “Infermeria ricovero di Mori”;
• il 18 dicembre 1969 con deliberazione n. 24 si assume la denominazione “Casa di riposo Cesare Benedetti”, ma la deliberazione non fu mai approvata dall’organo tutorio, rimanendo così la precedente denominazione;
• nel gennaio 1985, con l’approvazione del nuovo statuto, l’ente assume la nuova denominazione in “Soggiorno Cesare Benedetti”.
Lo statuto dell’ente dovrebbe essere stato compilato la prima volta dopo il 1858 dal momento che l’I.R. Pretura di Mori con dispaccio 20 ottobre 1858 «attendeva dalla nuova amministrazione il più presto possibile la proposta d’un opportuno regolamento» e veniva rideliberato, in tempi più vicini, il 3 luglio 1935.
Molti furono i benefattori che concorsero ad aumentare il patrimonio, ma il più importante fu il signor Cesare Benedetti il quale nel 1923 con volontà testamentaria devolse l’intero patrimonio all’ente.
Tra gli anni ’60 e ’70 la struttura venne trasferita da Villa Nuova all’attuale collocazione.
Il 1° gennaio 2008, ai sensi della legge regionale 21.09.2005 n. 7, è stata costituita l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Cesare Benedetti.
Con la trasformazione in Azienda è stato possibile aprire nuovi servizi per il territorio, tra cui già nel 2012 l’Hospice, i posti non convenzionati a pagamento e la fisioterapia per esterni (servizio di recupero e rieducazione funzionale per utenti esterni).
Nel 2014 sono poi partiti il servizio di centro diurno a pagamento, gli ambulatori specialistici e a seguire il servizio infermieristico e assistenziale, domiciliare e ambulatoriale.

L’Apsp Benedetti ha sede in via Del Garda 62, a Mori (TN). L’edificio è circondato da un ampio giardino di circa sedicimila metri quadri, nel quale è stato attrezzato un percorso guidato per residenti con difficoltà nella deambulazione; sono stati poi collocati dei gazebo per godere della tranquillità della natura.

 

La struttura è articolata su quattro piani e comprende stanze singole e doppie (oltre a una tripla). A ogni piano ci sono soggiorno, sala tv e sala da pranzo.

Ci sono poi spazi comuni quali saletta bar, sala lettura, teatro, sala tv, palestra per fisioterapia, soggiorno, sala parrucchiera e sacrestia. Ancora, è presente lo studio medico e ci sono due infermerie: una al primo e una al secondo piano.

È presente anche una cappella per le funzioni religiose. Per le fedi diverse da quella cattolica, è stata dedicata una apposita sala spirituale.

 

Gli spazi comuni possono essere utilizzati anche per trascorrere del tempo coi propri familiari e amici. L’Apsp opera in favore dell’affettività dei propri residenti, anche attraverso la promozione di varie occasioni conviviali durante le quali si possa godere della presenza di una persona cara, mantenendo così le proprie relazioni significative durante pranzi, festività ed eventi particolari.

 

Le stanze sono dotate di arredi e attrezzature in base alle esigenze e ai bisogni dei residenti; c’è anche la possibilità di avere il telefono in camera.

Si può personalizzare l’ambiente con oggetti e arredi personali che hanno un valore affettivo, concordandone l’arrivo in struttura, allo scopo di vivere la stanza anche in tempi e modi diversi da quello del riposo. Si offre la possibilità di continuare ad accudire i propri animali domestici: per mantenere relazioni significative senza interrompere legami precedentemente creati, oppure per crearne di nuovi.

Una volta individuato il soggetto che deve entrare, questo o i suoi familiari vengono contattati per concordare il giorno e l’ora del colloquio pre-ingresso. Il colloquio è finalizzato ad approfondire la conoscenza della persona, a raccogliere ulteriori informazioni per predisporre l’accoglienza e a illustrare la casa e i servizi che fornisce. Durante il colloquio viene anche fissata la data dell’ingresso.

L’accoglienza del residente avviene, nel giorno e ora concordati, da parte dell’equipe, che provvede alla presentazione della struttura, del compagno di stanza e dei servizi offerti dall’azienda.

 

L’equipe si riunisce entro 21 giorni dall’ingresso del residente per definire il progetto di assistenza individualizzato (Pai), in condivisione con il residente stesso e con la sua famiglia. Tutto quanto interessa il residente sarà annotato nella “cartella clinico–sanitaria–assistenziale informatizzata personale” e verrà poi condiviso col residente stesso, il suo familiare di riferimento o il suo amministratore di sostegno/tutore.

 

Il senso dell’ingresso, e il tempo a esso dedicato dall’ente, serve a stabilire un rapporto di fiducia iniziale, base per il coinvolgimento futuro della rete familiare. L’ente tende infatti a coinvolgere i familiari e a favorire momenti di intimità coi propri cari, in particolare per compleanni, festività e ricorrenze.

La mission dell’Apsp Benedetti è garantire, nel rispetto dell’individualità, della riservatezza e della dignità della persona, una qualità di vita il più possibile elevata all’utente, autonomo o meno, considerandone i peculiari bisogni psicologici, fisici, sociali e spirituali, attraverso un’assistenza qualificata e continua, in stretta collaborazione con la famiglia.

 

La politica per la qualità che ne deriva, vede l’Apsp Benedetti di Mori impegnata a:

  • Definire e aggiornare, sulla base di valutazioni multiprofessionali e interdisciplinari, progetti di intervento personalizzati, individuali e/o di gruppo, anche attraverso l’ausilio di strumenti informatizzati che garantiscono il monitoraggio continuo dell’evoluzione socio-sanitaria del residente;
  • Perseguire livelli di salute ottimali, nell’ottica dell’approccio mutidimensionale alla persona, conservando, ripristinando o sviluppando le capacità funzionali residue dell’anziano oppure contenendo il peggioramento dello stesso;
  • Garantire al residente un’assistenza qualificata con interventi personalizzati, attraverso la formazione continua del personale, al fine di sostenerne la motivazione e di aggiornarne le competenze professionali, in ragione del fatto che gli interventi di tutte le figure professionali sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni della persona;
  • Collaborare per una maggior apertura ai servizi offerti al territorio, volta al miglioramento della vita del singolo e della collettività e all’integrazione tra i residenti nella struttura e la comunità di Mori e dintorni;
  • Collaborare per una maggiore apertura al territorio, aumentando l’integrazione con l’Azienda sanitaria e il Comune di Mori, promuovendo incontri per identificare obiettivi comuni e realizzando progetti di effettiva collaborazione traendo forza dal fatto che tale collaborazione è da ritenersi un investimento sociale per il miglioramento della vita del singolo e della collettività;
  • Razionalizzare le spese, attraverso un’analisi costante dei processi di erogazione dei servizi, che tengano conto delle risorse disponibili.

Tale tipologia interventistica si fonda quindi, oltre che su una politica per la qualità tesa al perseguimento di uno standard elevato dei servizi e al miglioramento continuo degli stessi, anche sulla trasparenza dell’operato e dell’etica professionale. A ciò si aggiunge la consapevolezza che per un soggiorno ottimale del residente risulta fondamentale l’umanizzazione, concetto chiave che, insieme a tutto il resto, contribuisce all’organizzazione di un servizio qualitativamente elevato.

 

INTERVENTI IN MATERIA DI QUALITÀ

Molti sono gli elementi che concorrono a stabilire un buon rapporto tra coloro che abitano la casa e le persone che a vario titolo vi lavorano. L’Apsp Benedetti si impegna periodicamente a rilevare la percezione sui servizi e le aspettative dei residenti e dei familiari attraverso questionari, interviste, focus group (gruppi di emersione).

All’interno del sistema qualità, le indagini sulla soddisfazione dei servizi contribuiscono a fornire informazioni utili per lavorare nella logica del miglioramento continuo.

Sulla base dei risultati, dati dall’elaborazione delle risposte pervenute, l’ente è in possesso di un indispensabile contributo per la costruzione e l’indirizzo delle attività, passando anche tramite la revisione e l’aggiornamento degli standard di qualità dichiarati all’interno di questo documento. Gli standard sono oggetto di un costante monitoraggio, il cui risultato costituisce anch’esso una delle basi sulle quali vengono programmati i piani di intervento e di miglioramento.

Altri strumenti di rilievo e monitoraggio della qualità dei servizi sono: alcuni indicatori clinici, eventi avversi ed eventi sentinella, segnalazioni scritte e verbali fornite da residenti e familiari, progetti di audit clinico e ulteriori schede di rilevazione.

 

IL MARCHIO Q&B – QUALITÀ E BENESSERE

Altro strumento per la gestione della qualità è l’adesione volontaria al Marchio “Q&B – Qualità e Benessere”: progetto promosso da Upipa (Unione provinciale istituzioni per l’assistenza) e creato col coinvolgimento di tanti amministratori, residenti, familiari, politici e dipendenti di diverse strutture del Trentino. Il progetto ha portato alla creazione di un marchio di qualità: Marchio Q & B – Qualità e Benessere ® – “L’arte della Qualità della Vita nelle Strutture Residenziali per Anziani”.

Il Marchio è uno strumento di valutazione reciproca e partecipata. Pone al centro il punto di vista dell’utente, la comunità, il confronto (benchmarking). Il marchio rende misurabile ciò che è importante (non importante ciò che è misurabile), è attento alla dimensione esistenziale e si focalizza sulla qualità della vita.

Il livello di qualità delle prestazioni è misurato attraverso 104 indicatori, strutturati su 12 fattori – corrispondenti ad altrettante dimensioni significative per la qualità della vita e il benessere in Rsa – che a loro volta si dividono in determinanti. Il sistema di valutazione prevede 5 tipologie di analisi: la verifica documentale, l’osservazione ambientale diretta, i gruppi di emersione coi residenti, i gruppi di emersione col personale e l’osservazione etnografica. È prevista inizialmente un’autovalutazione interna che prende in esame tutti i 104 indicatori. C’è poi la valutazione esterna effettuata dal “team di audit”: commissione che si ferma in struttura per un’intera giornata, anche pranzando coi residenti. La valutazione è effettuata su 3 determinanti scelti dall’ente, 3 scelti dal team di audit e 4 estratti a sorte. L’obiettivo della visita è validare l’autovalutazione interna. Se questo avviene, l’ente ottiene il titolo di “Benchmarker” e può partecipare ai confronti tra le Rsa partecipanti, sia trentine che fuori regione, utilizzando i risultati ottenuti per renderli pubblici e per lavorare sui punti critici: la logica è quella del miglioramento continuo, tipica dei sistemi di qualità.

 

I FATTORI DI QUALITÀ INDIVIDUATI DAL MARCHIO “Q&B”

1. RISPETTO inteso come possibilità di vedere riconosciuti dall’organizzazione il rispetto dei ritmi di vita personale, degli spazi privati, della privacy e della riservatezza dei dati, della dignità della persona e dei suoi valori.

2. AUTOREALIZZAZIONE intesa come possibilità di attuare ancora autonomamente le proprie aspirazioni, desideri, passioni, stili di vita e sentirsi appagati e soddisfatti di ciò, superando ove possibile gli ostacoli derivanti dalla non autosufficienza.

3. OPEROSITÀ intesa come possibilità di vedere espresse, promosse e valorizzate le capacità, le attitudini, le abilità, le competenze del residente nell’agire quotidiano e nella gestione del tempo libero, superando ove possibile gli ostacoli derivanti dalla non autosufficienza.

4. AFFETTIVITÀ intesa come possibilità di sviluppare e mantenere relazioni affettive ed emotive autentiche anche all’interno della residenza, sia con persone sia con oggetti personali e animali significativi.

5. INTERIORITÀ intesa come possibilità di fruire di occasioni, spazi e servizi adeguati per il raccoglimento spirituale (nel rispetto del pluralismo religioso), per riflettere sul sé e sul senso della vita anche affrontando l’esperienza della morte.

6. COMFORT inteso come possibilità di fruire di un ambiente fisico, nel quale la persona vive e opera, in grado di coniugare le proprie esperienze personali e di vita comunitaria con particolare attenzione alla dimensione familiare.

7. UMANIZZAZIONE intesa come possibilità di essere ascoltati nella propria globalità con una presa in carico attenta all’ascolto, alla personalizzazione degli interventi e alla dimensione umana e relazionale dell’assistenza.

8. SOCIALITÀ intesa come possibilità di trovarsi inseriti in un contesto sociale e comunitario aperto verso l’esterno, nel quale mantenere la comunicazione e lo scambio con la comunità di riferimento.

9. SALUTE intesa come possibilità di fruire di azioni di prevenzione, cura e riabilitazione erogate da personale professionalmente preparato, personalizzate e integrate nel contesto di vita quotidiano, evitando forme di accanimento e di sanitarizzazione eccessiva o non gradita.

10. LIBERTÀ intesa come possibilità di agire e muoversi liberamente entro limiti di rischio ragionevoli e correlati alle proprie capacità residue, esercitando la libertà di scelta nel rispetto delle regole della civile convivenza e partecipando alle decisioni dell’organizzazione riguardanti la vita quotidiana dei residenti.

11.GUSTO inteso come possibilità di fruire di un servizio di ristorazione con un’alimentazione sana, completa, varia e gustosa, adeguata alla libertà di scelta e alle condizioni di salute, senza eccessive restrizioni, collegata alle tradizioni alimentari del luogo e attenta alla valorizzazione della funzione sociale e cognitiva del momento dei pasti.

12.VIVIBILITÀ intesa come possibilità di vivere in un luogo caldo, accogliente, confortevole, pulito, con un’atmosfera stimolante e rispettosa delle esigenze dei residenti e del contesto della vita comunitaria.

Il rapporto tra residente, familiari e Apsp Benedetti è caratterizzato da reciprocità e a tal proposito la carta dei servizi (che si può scaricare da qui) rappresenta un complesso di vicendevoli diritti e doveri.
I diritti fondamentali del residente, che l’ente si impegna a rispettare, sono:
  • DIRITTO ALLA VITA. Ogni persona deve ricevere la tempestiva, necessaria e appropriata assistenza per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali per la vita (alimentazione, idratazione, ventilazione, igiene, protezione ambientale, movimento, evacuazione, riposo, sonno, comunicazione, ecc.);
  • DIRITTO DI CURA E ASSISTENZA. Ogni persona deve essere curata in scienza e coscienza e nel rispetto delle sue volontà;
  • DIRITTO DI DIFESA. Ogni persona in condizioni psico-fisiche di inferiorità deve essere difesa da speculazioni e raggiri e/o danni fisici derivanti dagli ambienti circostanti;
  • DIRITTO DI PREVENZIONE. Ogni persona deve essere assicurata, per quanto possibile, nei confronti di attività, strumenti, presidi sanitari e atti che possano arrecare peggioramenti e/o danni alla salute e/o alla sua autonomia;
  • DIRITTO DI PAROLA E DI ASCOLTO. Ogni persona deve essere ascoltata e le sue richieste devono essere accolte ed esaudite nei limiti del possibile;
  • DIRITTO DI INFORMAZIONE. Ogni persona deve essere informata circa le procedure e le motivazioni che sostengono gli interventi di cui è oggetto;
  • DIRITTO DI PARTECIPAZIONE. Ogni persona deve poter partecipare alle decisioni che riguardano se stessa;
  • DIRITTO DI ACCETTAZIONE. Ogni persona deve essere accettata come individuo portatore di “valori” e non etichettata;
  • DIRITTO ALLA CRITICA. Ogni persona può esprimere liberamente il suo pensiero e la sua critica inerente le attività e le disposizioni che la riguardano;
  • DIRITTO AL RISPETTO E AL PUDORE. Ogni persona deve essere chiamata con il proprio nome e cognome e deve essere rispettata la sua riservatezza e il concetto di pudore;
  • DIRITTO DI RISERVATEZZA. Ogni persona ha diritto al rispetto del segreto su notizie personali da parte di chi eroga direttamente o indirettamente l’assistenza, anche secondo quanto previsto dal D.lgs. n.196/2003 e successive modificazioni;
  • DIRITTO DI PENSIERO E DI RELIGIONE. Ogni persona deve poter esplicitare le sue ideologie filosofiche, sociali e politiche, nonché praticare la propria confessione religiosa.
I doveri fondamentali del residente sono:
  • accettazione dei servizi resi così come sottoscritti al momento della presentazione della domanda;
  • rispetto assoluto degli altri residenti presenti nella struttura, delle loro idee, delle loro abitudini, dei loro comportamenti;
  • rispetto del personale operante all’interno della casa di riposo, favorendo al massimo il loro lavoro e riuscendo a capire che solo in questo modo si può pretendere un servizio sempre migliore;
  • comportamento civile, corretto, disponibile;
  • comprensione, generosità, collaborazione verso gli altri residenti;
  • accettare il regolamento della struttura e ogni eventuale disposizione definiti dalla direzione;
  • non esprimere valutazioni e giudizi lesivi dell’onorabilità dell’Apsp Benedetti;
  • versare i corrispettivi dei servizi ricevuti secondo le procedure previste nella carta dei servizi e nei regolamenti definiti dall’ente.
SERVIZI DI ASSISTENZA
1. SERVIZIO MEDICO
Un medico è a disposizione a tempo pieno. A lui è affidata la gestione sanitaria, di diagnosi e cura degli ospiti e in generale il coordinamento sanitario. L’assistenza è assicurata nei giorni feriali dalle 8 alle 20. Nelle restanti fasce orarie, la struttura fa riferimento al servizio di continuità assistenziale (guardia medica). Per tutta la durata del ricovero in Rsa, è sospesa la scelta del medico di medicina generale. Per quanto riguarda invece i posti non convenzionati (a pagamento) e Casa soggiorno, il residente può scegliere tra medico della casa o altro medico di medicina generale. Sono previste, inoltre, consulenze medico specialistiche nella struttura, sulla base di apposita convenzione con l’Azienda sanitaria, relativamente alle specialità più rilevanti, come geriatria, fisiatria, dermatologia, cardiologia e psichiatria, e in base alle necessità e ai piani assistenziali degli ospiti. Ulteriori consulenze specialistiche vengono effettuate su richiesta del medico in ambito ospedaliero o poliambulatoriale.
2. SERVIZIO INFERMIERISTICO
Il servizio infermieristico è garantito tutti i giorni, 24 ore su 24 e punta a raggiungere gli obiettivi fissati dal Pai (piano assistenziale individualizzato). L’infermiere individua i bisogni degli utenti e secondo criteri di priorità pianifica l’assistenza, in condivisione con gli altri servizi.
3. SERVIZIO FISIOTERAPIA
Viene offerto il servizio di fisioterapia volto al recupero e alla rieducazione funzionale, sia per i residenti dell’Apsp che per utenti esterni. L’attività è garantita da professionisti interni e da collaboratori esterni.
4. COORDINAMENTO DEI SERVIZI
Permette di coordinare e ottimizzare il lavoro del personale di assistenza e infermieristico, operando in collaborazione con medico, fisioterapisti e personale di animazione assieme ai servizi alberghieri e amministrativi.
5. SERVIZIO DI ASSISTENZA ALLA PERSONA
È garantito 24 ore su 24. Il numero di operatori rimane invariato per tutti i giorni della settimana, anche in casi eccezionali viene comunque garantita l’assistenza di base. Il servizio soddisfa i bisogni dei residenti e punta al mantenimento delle capacità residue e al recupero, se possibile, delle capacità funzionali. Gli interventi sono personalizzati per ogni residente.
Nuclei
All’interno dell’Apsp Benedetti l’assistenza è divisa, dal punto di vista strutturale e organizzativo, in 4 nuclei. A ogni nucleo è assegnato personale specializzato ed è prevista una notevole autonomia per tutte le principali attività: si pensi, ad esempio, alla presenza in ogni nucleo di una sala da pranzo e di spazi autonomi per la socializzazione.
La giornata del residente
Inizia col risveglio e l’igiene personale, adeguata alle singole esigenze e rapportata al grado di autosufficienza: accompagnamento in bagno e aiuto a chi conserva l’autonomia, oppure igiene a letto e aiuto totale per i residenti non autonomi. Viene sempre garantito il rispetto alla privacy e alla dignità personale. La sensibilizzazione del personale alla riservatezza e al rispetto della dignità viene garantita attraverso l’organizzazione, anche con strategie ambientali quali i paraventi.
Quotidianamente si fornisce la cura del corpo e della persona secondo le sue abitudini di vita.
Nella prima mattinata viene distribuita la colazione nelle sale da pranzo o a letto (in base alla condizione clinica). I pasti vengono serviti nelle sale di piano, curate con l’idea di evocare l’ambiente caldo e accogliente di una cucina tradizionale.
Per garantire al residente un’adeguata idratazione, su tutti i piani sono state create piccole “oasi” con the e acqua naturale e frizzante, oltre alle bevande della merenda. Per i residenti che lo desiderano o che ne hanno la necessità, c’è la possibilità del riposo pomeridiano.
Nel corso della giornata, sia durante la mattina sia durante il pomeriggio, si svolgono le attività programmate, volte a stimolare mantenere la manualità, le capacità motorie, cognitive, mnemoniche e stimolanti le relazioni. Il personale propone quindi attività come letture di brevi testi o giornali, coinvolgendo il residente nella discussione e nel confronto delle tematiche proposte, momenti ludico – ricreativi quali tombole, lotterie o giochi a carte, momenti culturali con la visione di brevi filmati, incontri con esperti o volontari (diapositive, poesie, letture dialettali), momenti religiosi quali la possibilità di partecipare alle funzioni religiose, oltre a momenti ricreativi o di festa.
Durante l’anno è inoltre possibile partecipare alle uscite sul territorio (partecipazioni a manifestazioni proposte dalle Pro loco o dal Comune) e di carattere aggregativo o culturale (cinema o teatro).
Anche attraverso i pasti viene garantita la personalizzazione: a seconda dei gusti, delle religioni, delle patologie; il tutto tenendo conto di un giusto apporto calorico e di un’adeguata idratazione. In particolare, per pazienti con difficoltà a deglutire, è stato predisposto uno specifico menù le cui caratteristiche sono una maggiore morbidezza, omogeneità e consistenza, al fine di rendere il pasto meno “sanitarizzato” e più piacevole.
Nell’arco della giornata si svolgono anche le visite in struttura da parte di parenti, amici e volontari. I residenti che ricevono visite possono utilizzare i soggiorni e gli spazi comuni a disposizione a ogni piano e l’ampio giardino. Le visite sono libere e le porte sono aperte dalle 6.30 alle 22.00.
Dopo la cena, i residenti sono accompagnati nelle loro stanze e aiutati nella preparazione per il riposo notturno, mettendo a disposizione il campanello per l’eventuale chiamata, cercando di creare le condizioni di maggior comfort.
I residenti che lo desiderano, dopo la cena, possono trattenersi in soggiorno e sono accompagnati nella loro stanza più tardi.
Terminata la messa a letto, secondo necessità viene servito un infuso caldo.
Durante la notte viene assicurato il servizio con tre operatori e un infermiere, che garantiscono un’assistenza adeguata, sorveglianza continua e controllo.
L’ente, nella cura dell’affettività del residente, presta attenzione anche all’esigenza di contatto con animali domestici, in particolare collegando la loro presenza ad attività educative e riabilitative, come l’attività assistita con l’animale o progetti di piccolo gruppo, dedicati all’avvicinamento ad essi. La struttura si rende disponibile all’accoglienza di animali domestici sotto sorveglianza del proprietario.
6. SERVIZIO FARMACEUTICO
È assicurata, a favore dei residenti non autosufficienti, la fornitura di farmaci e dispositivi medici di uso corrente e materiale di medicazione. La fornitura gratuita dei materiali e presidi, purché rientranti nel nomenclatore farmaceutico, è riservata alle persone residenti in provincia di Trento e iscritte al Servizio sanitario provinciale. Per chi non beneficia del finanziamento a carico dello stesso Servizio e per i restanti farmaci non compresi nel nomenclatore, l’assistenza farmaceutica è assicurata in base a prescrizione-proposta redatta dal medico della struttura, coi relativi costi a carico del residente. Per i residenti autosufficienti e per chi occupa posti di Rsa non convenzionati, vige il sistema seguito dalla persona che vive nel proprio domicilio.
7. SERVIZIO SOCIALE E DI ANIMAZIONE
È svolto da un animatore e da altro personale dedicato, presente nelle ore centrali della giornata. Punta alla promozione e gestione degli aspetti sociali e relazionali per i quali è indispensabile il coinvolgimento attivo dei familiari dei residenti e dei numerosi volontari che operano nella struttura. Mensilmente programma un calendario con attività diversificate in base alle capacità e agli interessi dei residenti, tra cui ad esempio la lettura di quotidiani e libri, proiezione di film, documentari, uscite in paese, gite, attività manuali, partecipazione a celebrazioni religiose ecc. Una particolare attenzione è dedicata ai progetti della “stanza del fare”, con vari laboratori tra cui cucina e pittura. Un progetto speciale è poi rivolto ai residenti ad alto fabbisogno che rientrano nel nucleo Alzheimer. Il servizio si propone, nell’ambito della valutazione complessiva del residente e del conseguente Pai (Piano assistenziale individualizzato), di mantenere attive le capacità neuropsicologiche, quali la memoria, la logica, l’orientamento spazio-temporale, ecc.
ALTRI SERVIZI ALLA PERSONA
8. SERVIZIO PARRUCCHIERA
È svolto in giorni prestabiliti in un apposito locale al primo piano della struttura, autorizzato e attrezzato. Si prenota con l’aiuto del personale.
9. SERVIZIO PODOLOGO
È a disposizione anche un podologo esterno, che si prenota con l’aiuto del personale.
10. SERVIZIO RELIGIOSO
Il servizio religioso di fede cattolica è coordinato dal parroco di Mori e/o da un suo incaricato. L’attività religiosa si articola nella celebrazione di una messa festiva, di una messa infrasettimanale e nella recita del rosario. Il giorno 11 febbraio, Giornata Mondiale del Malato, vengono celebrati in struttura la Santa Messa e il Sacramento dell’Unzione degli infermi anche per tutta la comunità di Mori e dintorni. La struttura mette a disposizione una sala spirituale: assicura uno spazio di riflessione e preghiera anche per altri culti, diversi da quello cattolico.
11. SERVIZIO TRASPORTO
È previsto un servizio di trasporto per i residenti che non possono usufruire del servizio gratuito fornito dall’Apss (Azienda provinciale per i servizi sanitari). Il servizio è rivolto a quei residenti che devono effettuare visite o esami specialistici presso altre strutture sanitarie ed è svolto di norma mediante i volontari o gli operatori di animazione. Tale servizio è a disposizione inoltre, ove possibile, per mantenere le relazioni sociali con l’esterno, e per l’accompagnamento a visite ai propri cari. I mezzi sono attrezzati per il trasporto di carrozzine e sono utilizzati anche per uscite e gite, che fanno parte del programma di animazione.
SERVIZI ALBERGHIERI GENERALI
12. SERVIZIO DI RISTORAZIONE
Il servizio di ristorazione è gestito internamente all’ente, con personale che opera in collaborazione con una dietista esterna. I pasti vengono preparati e cotti nella cucina interna. Il servizio di vitto è effettuato nelle sale da pranzo e/o nelle stanze di degenza, indicativamente in questi orari:
  • colazione dalle 7.30 alle 9.30
  • pranzo dalle 11.30 – su due turni: per primi vengono serviti i non autosufficienti
  • merenda dalle 14.30
  • cena dalle 17.40 – su due turni: per primi vengono serviti i non autosufficienti
I menù sono stabiliti per consentire un’ampia scelta, con regimi alimentari normali o dietetici speciali. Sono predisposti col contributo e sotto il controllo di una dietista che fornisce, se necessario, diete personalizzate. Sono differenziati in base alla stagione e la ciclicità è di quattro settimane.
Il menù, inoltre, è adeguato alla tipologia di utenza e rispetta le usanze del luogo, tenendo pure conto di particolari caratteristiche della cucina trentina e di richieste di residenti e familiari; i prodotti alimentari sono di prima qualità; sono impiegate per la maggior parte carni bianche (esclusivamente di origine nazionale); è data la massima attenzione alla cottura, adeguandola alle esigenze della persona anziana e alle necessità nutrizionali-dietetiche. Né troppo né troppo poco: le porzioni sono calibrate secondo le esigenze nutritive individuali. In particolare, per pazienti con difficoltà a deglutire, è stato predisposto uno specifico menù le cui caratteristiche sono una maggiore morbidezza, omogeneità e consistenza, al fine di rendere il pasto meno “sanitarizzato” e più piacevole.
13. SERVIZIO PULIZIA LOCALI
È appaltato a una ditta esterna e prevede attività ordinarie e straordinarie, secondo un preciso programma settimanale, mensile e annuale.
14. SERVIZIO GUARDAROBA E LAVANDERIA
Consiste nella presa in carico dei capi di vestiario dei residenti, nella loro etichettatura, nel lavaggio, nella stiratura e riordino. Viene invece affidato all’esterno il noleggio, il lavaggio e la stiratura della biancheria piana (lenzuola, traverse, federe, ecc).
15. SERVIZIO DI MANUTENZIONE
Consiste nella manutenzione continua della struttura, del parco, delle apparecchiature, ecc. Per le manutenzioni ordinarie e degli impianti, l’ente si avvale di manutentori interni e di ditte e artigiani esterni. Inoltre, sono stati stipulati idonei contratti per tutte le manutenzioni disciplinate dalla normativa.
16. SERVIZIO TELEFONICO
È possibile avere un proprio telefono in stanza. È dunque possibile fare e ricevere telefonate dall’esterno, che saranno dirottate dalla portineria sull’apparecchio telefonico del nucleo o della stanza di degenza in cui è accolta la persona desiderata. È anche possibile digitare direttamente i numeri interni prestabiliti.
17. SERVIZIO AMMINISTRATIVO
Gli uffici amministrativi sono aperti dal lunedì al giovedì dalle 8.00 alle 17.00 e il venerdì dalle 8.00 alle 13.00. Il servizio amministrativo si occupa dell’espletamento di tutte le attività connesse alla gestione dell’ente, consistenti in attività finanziarie, organizzative, gestionali, inerenti il personale, ecc.
18. SERVIZIO QUALITÀ
Il responsabile del servizio qualità si occupa, in collaborazione con direzione e staff di direzione, della revisione periodica delle carte dei servizi e della definizione e aggiornamento periodico degli standard. Si occupa inoltre della stesura di report e relazioni annuali o semestrali e della gestione dei gruppi di miglioramento della qualità. Si occupa del monitoraggio degli indicatori clinici e, in collaborazione coi diversi referenti della struttura, della definizione e progettazione delle azioni attuative degli obiettivi di struttura, della predisposizione del materiale e gestione delle visite di audit relative ai processi di autorizzazione e accreditamento provinciali, delle visite ispettive annuali dell’Apss finalizzate alle verifiche tecnico-sanitarie, delle visite di Audit del marchio “Qualità e Benessere”.
Predispone e gestisce l’intero processo di rilevazione della soddisfazione dell’utenza e collabora alla gestione di reclami e suggerimenti e alla creazione e revisione di procedure e protocolli.
19. SERVIZIO FORMAZIONE
Si occupa della rilevazione dei fabbisogni formativi del personale, dell’aggiornamento degli obblighi formativi previsti da normative o contratti e verifica il loro stato di attuazione. Redige, in collaborazione con la direzione, il piano della formazione dell’Apsp, pianificando gli interventi da realizzare internamente e gestendo tutte le pratiche relative agli interventi formativi esterni, con la focalizzazione sempre maggiore sulla valutazione dei processi formativi e sulla trasferibilità degli apprendimenti nella pratica lavorativa. Monitora tutta la formazione svolta, aggiornando anche il portale online www.ecmtrento.it, dove ogni professionista può trovare, costantemente aggiornato, il proprio dossier formativo.
20. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
È attualmente un servizio consortile condiviso con altre strutture residenziali come la Benedetti, è svolto da un professionista qualificato che ha il compito di coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, e più in generale della sicurezza dei lavoratori all’interno dell’ente. Tra le attività, provvede alla redazione del documento di valutazione dei rischi, del piano delle emergenze, delle procedure antincendio, ecc.
21. SITO INTERNET
L’indirizzo è www.apsp-cesarebenedetti.it; il sito è volto a facilitare la conoscenza della struttura a ogni persona interessata e ad agevolare il trasferimento delle informazioni necessarie ai potenziali fruitori dei servizi. Vi si possono reperire informazioni di carattere generale, riguardanti la storia e la vita della struttura, l’organizzazione, i servizi offerti e le modalità di accesso, le attività proposte e le novità. Il sito raccoglie anche documenti dell’Apsp, consultabili dai cittadini, quali statuto, carte dei servizi, regolamento interno e regolamento sanitario.
22. SERVIZI VARI: VOLONTARIATO
All’interno della struttura esiste una significativa presenza garantita dai volontari dell’Avulss di Mori, opportunamente formati; ci sono poi altre persone singole o in gruppo, in particolare l’associazione Carabinieri, che si occupa del ritiro dalla farmacia dell’Ospedale di Rovereto, poi c’è chi si occupa della gestione della cappella interna, delle proposte musicali e di altre numerose attività sociali e animative come lettura quotidiani, canto, catechesi, ecc. I volontari della “San Vincenzo” collaborano, in particolare, col servizio lavanderia, realizzando alcuni manufatti per i residenti. L’associazione “Vivere in Hospice” dona il proprio tempo all’interno dell’Hospice.

La Benedetti vuole stabilire un vero e proprio patto coi cittadini e gli utenti. Gli standard di qualità sono obiettivi che l’ente si impegna a garantire, nella consapevolezza che ciò richiede notevoli sforzi organizzativi e investimenti in termini di risorse umane e materiali.

Il miglioramento continuo rappresenta l’obiettivo che l’ente si pone per il futuro, mentre gli standard rappresentano una garanzia quantitativa e qualitativa di prestazioni, che l’ente si impegna ad assicurare nell’immediato.

Al fine di consentire all’utente di verificare concretamente il rispetto degli impegni che l’ente assume nei suoi confronti, si riportano – nell’Allegato 1 della Carta dei servizi – i fattori di qualità che caratterizzano alcuni aspetti del servizio, dandone anche una misura quantitativa e specificando la percentuale di casi in cui viene garantito lo standard delle prestazioni.

Questi standard sono oggetto di controllo costante e di verifiche annuali e/o semestrali, allo scopo di valutare i risultati conseguiti ed eventualmente aggiornare gli impegni assunti. Anche in caso di sciopero, vengono garantiti gli standard minimi di servizio concordati con le organizzazioni sindacali.

L’Apsp Benedetti garantisce la funzione di tutela nei confronti dell’utente anche attraverso la possibilità di presentare osservazioni a seguito di un disservizio, atto o comportamento che abbia negato o limitato la fruibilità delle prestazioni. Il cittadino/utente e/o i rappresentanti dei residenti possono presentare osservazioni inviando alla direzione dell’ente:
• l’apposito modulo, compilato e sottoscritto, che può essere scaricato dal sito internet, richiesto presso gli uffici dell’ente o prelevato autonomamente dall’apposito contenitore al piano terra della struttura;
• oppure una lettera in carta semplice – o un’email – datata e sottoscritta.
La direzione riceve i reclami, le osservazioni e i consigli presentati dai cittadini, dagli utenti e dagli organismi che li rappresentano. Provvede a dare al cittadino/utente immediata risposta per le segnalazioni e i reclami che si presentano di immediata e prevedibile soluzione; nei casi più complessi, predispone l’attività istruttoria, acquisendo tutti gli elementi necessari alla formazione di relazioni o pareri dal responsabile dell’ufficio interessato; predispone una lettera di risposta all’utente entro 45 giorni dalla presentazione del reclamo, provvedendo a informare il presidente dell’accaduto.
Le osservazioni presentate verranno analizzate attentamente, comprese quelle verbali rivolte – e quotidianamente raccolte – dai referenti dei servizi, di cui si tiene traccia formale; il tutto anche al fine di monitorare i problemi esistenti e progettare i miglioramenti dei servizi forniti.

Agli utenti è richiesto il pagamento di una retta giornaliera determinata annualmente dal consiglio di amministrazione.
Il residente è tenuto a versare la retta mensile posticipatamente e a saldare le spese extra addebitate, entro 15 giorni dalla data della distinta.
In caso di ritardo verranno conteggiati e addebitati agli inadempienti gli interessi di mora, legalmente previsti, a partire dal primo giorno successivo alla scadenza e fino alla data del versamento.
Dalla retta giornaliera sono escluse le spese per:
  • medicinali di uso personale non forniti dall’Apss;
  • trasporto se non assunte dall’Apss;
  • utilizzo del telefono;
  • pulizia a secco di indumenti personali;
  • servizi personali particolari, servizio parrucchiera e podologo richiesti oltre alla misura determinata dall’ente.
Gli importi in vigore per la Rsa sono a questo link; quelli per la casa di soggiorno a questo link.
  • Legge 7 agosto 1990, n. 241 – “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e diritto d’accesso ai documenti amministrativi”.
  • Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 – “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici”.
  • D.L. 12 maggio 1995, n. 163 – “Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell’efficienza delle pubbliche amministrazioni”.
  • Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 maggio 1995, “Schema generale di riferimento della Carta dei servizi pubblici sanitari”.
  • D. Lgs. 30 luglio 1999 n. 286 –  “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche a norma dell’art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59”.
  • Legge 8 novembre 2000 n. 328 – “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali”.
  • DPR 3 maggio 2001 – “Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003”
  • D.M. 21 maggio 2001 n. 308– “Regolamento concernente requisiti minimi e strutturali e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale a norma dell’art. 11 della L. 8 novembre 2000 n. 328”.
  • Legge Regionale 1 agosto 1996 n. 3 – “Nuova disciplina delle IPAB
  • Legge Provinciale 28 maggio 1998 n. 6 – “Interventi a favore degli anziani e delle persone non autosufficienti o con gravi disabilità”.
  • D.P.G.P. 27 novembre 2000 n. 30-48/leg) – Regolamento concernente “Disciplina in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private ai sensi dell’art. 43 della L.P. 3 febbraio 1998, n. 3” .
  • D.P.G.P. 27-8-2001 n. 28-79/Leg – Regolamento sull’autorizzazione al funzionamento e sulla vigilanza delle strutture socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali ai sensi dell’articolo 35 della legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, e successive modificazioni, recante «Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento».
  • Legge Regionale 21 settembre 2005, n. 7 – Nuovo ordinamento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza – aziende pubbliche di servizi alla persona.”
  • Legge Provinciale 27 luglio 2007, n. 13 –“Politiche sociali nella Provincia di Trento”.
  • Direttive Provinciali per l’assistenza sanitaria provinciale e assistenza a rilievo sanitario nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa).
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