Mission e politica per la qualita'

La mission dell'Apsp Benedetti è garantire, nel rispetto dell’individualità, della riservatezza e della dignità della persona, una qualità di vita il più possibile elevata all'utente, autonomo o meno, considerandone i peculiari bisogni psicologici, fisici, sociali e spirituali, attraverso un’assistenza qualificata e continua, in stretta collaborazione con la famiglia.

 

La politica per la qualità che ne deriva, vede l’Apsp Benedetti di Mori impegnata a:

  • Definire e aggiornare, sulla base di valutazioni multiprofessionali e interdisciplinari, progetti di intervento personalizzati, individuali e/o di gruppo, anche attraverso l’ausilio di strumenti informatizzati che garantiscono il monitoraggio continuo dell’evoluzione socio-sanitaria del residente;
  • Perseguire livelli di salute ottimali, nell’ottica dell’approccio mutidimensionale alla persona, conservando, ripristinando o sviluppando le capacità funzionali residue dell’anziano oppure contenendo il peggioramento dello stesso;
  • Garantire al residente un’assistenza qualificata con interventi personalizzati, attraverso la formazione continua del personale, al fine di sostenerne la motivazione e di aggiornarne le competenze professionali, in ragione del fatto che gli interventi di tutte le figure professionali sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni della persona;
  • Collaborare per una maggior apertura ai servizi offerti al territorio, volta al miglioramento della vita del singolo e della collettività e all’integrazione tra i residenti nella struttura e la comunità di Mori e dintorni;
  • Collaborare per una maggiore apertura al territorio, aumentando l’integrazione con l’Azienda sanitaria e il Comune di Mori, promuovendo incontri per identificare obiettivi comuni e realizzando progetti di effettiva collaborazione traendo forza dal fatto che tale collaborazione è da ritenersi un investimento sociale per il miglioramento della vita del singolo e della collettività;
  • Razionalizzare le spese, attraverso un’analisi costante dei processi di erogazione dei servizi, che tengano conto delle risorse disponibili.

Tale tipologia interventistica si fonda quindi, oltre che su una politica per la qualità tesa al perseguimento di uno standard elevato dei servizi e al miglioramento continuo degli stessi, anche sulla trasparenza dell’operato e dell’etica professionale. A ciò si aggiunge la consapevolezza che per un soggiorno ottimale del residente risulta fondamentale l’umanizzazione, concetto chiave che, insieme a tutto il resto, contribuisce all’organizzazione di un servizio qualitativamente elevato.

 

INTERVENTI IN MATERIA DI QUALITÀ

Molti sono gli elementi che concorrono a stabilire un buon rapporto tra coloro che abitano la casa e le persone che a vario titolo vi lavorano. L’Apsp Benedetti si impegna periodicamente a rilevare la percezione sui servizi e le aspettative dei residenti e dei familiari attraverso questionari, interviste, focus group (gruppi di emersione).

All’interno del sistema qualità, le indagini sulla soddisfazione dei servizi contribuiscono a fornire informazioni utili per lavorare nella logica del miglioramento continuo.

Sulla base dei risultati, dati dall’elaborazione delle risposte pervenute, l’ente è in possesso di un indispensabile contributo per la costruzione e l’indirizzo delle attività, passando anche tramite la revisione e l’aggiornamento degli standard di qualità dichiarati all’interno di questo documento. Gli standard sono oggetto di un costante monitoraggio, il cui risultato costituisce anch’esso una delle basi sulle quali vengono programmati i piani di intervento e di miglioramento.

Altri strumenti di rilievo e monitoraggio della qualità dei servizi sono: alcuni indicatori clinici, eventi avversi ed eventi sentinella, segnalazioni scritte e verbali fornite da residenti e familiari, progetti di audit clinico e ulteriori schede di rilevazione.

 

IL MARCHIO Q&B - QUALITÀ E BENESSERE

Altro strumento per la gestione della qualità è l’adesione volontaria al Marchio “Q&B - Qualità e Benessere”: progetto promosso da Upipa (Unione provinciale istituzioni per l'assistenza) e creato col coinvolgimento di tanti amministratori, residenti, familiari, politici e dipendenti di diverse strutture del Trentino. Il progetto ha portato alla creazione di un marchio di qualità: Marchio Q & B - Qualità e Benessere ® – “L’arte della Qualità della Vita nelle Strutture Residenziali per Anziani”.

Il Marchio è uno strumento di valutazione reciproca e partecipata. Pone al centro il punto di vista dell’utente, la comunità, il confronto (benchmarking). Il marchio rende misurabile ciò che è importante (non importante ciò che è misurabile), è attento alla dimensione esistenziale e si focalizza sulla qualità della vita.

Il livello di qualità delle prestazioni è misurato attraverso 104 indicatori, strutturati su 12 fattori - corrispondenti ad altrettante dimensioni significative per la qualità della vita e il benessere in Rsa - che a loro volta si dividono in determinanti. Il sistema di valutazione prevede 5 tipologie di analisi: la verifica documentale, l’osservazione ambientale diretta, i gruppi di emersione coi residenti, i gruppi di emersione col personale e l’osservazione etnografica. È prevista inizialmente un’autovalutazione interna che prende in esame tutti i 104 indicatori. C'è poi la valutazione esterna effettuata dal “team di audit”: commissione che si ferma in struttura per un'intera giornata, anche pranzando coi residenti. La valutazione è effettuata su 3 determinanti scelti dall’ente, 3 scelti dal team di audit e 4 estratti a sorte. L’obiettivo della visita è validare l’autovalutazione interna. Se questo avviene, l’ente ottiene il titolo di "Benchmarker" e può partecipare ai confronti tra le Rsa partecipanti, sia trentine che fuori regione, utilizzando i risultati ottenuti per renderli pubblici e per lavorare sui punti critici: la logica è quella del miglioramento continuo, tipica dei sistemi di qualità.

 

I FATTORI DI QUALITÀ INDIVIDUATI DAL MARCHIO “Q&B”

1. RISPETTO inteso come possibilità di vedere riconosciuti dall’organizzazione il rispetto dei ritmi di vita personale, degli spazi privati, della privacy e della riservatezza dei dati, della dignità della persona e dei suoi valori.

2. AUTOREALIZZAZIONE intesa come possibilità di attuare ancora autonomamente le proprie aspirazioni, desideri, passioni, stili di vita e sentirsi appagati e soddisfatti di ciò, superando ove possibile gli ostacoli derivanti dalla non autosufficienza.

3. OPEROSITÀ intesa come possibilità di vedere espresse, promosse e valorizzate le capacità, le attitudini, le abilità, le competenze del residente nell’agire quotidiano e nella gestione del tempo libero, superando ove possibile gli ostacoli derivanti dalla non autosufficienza.

4. AFFETTIVITÀ intesa come possibilità di sviluppare e mantenere relazioni affettive ed emotive autentiche anche all’interno della residenza, sia con persone sia con oggetti personali e animali significativi.

5. INTERIORITÀ intesa come possibilità di fruire di occasioni, spazi e servizi adeguati per il raccoglimento spirituale (nel rispetto del pluralismo religioso), per riflettere sul sé e sul senso della vita anche affrontando l’esperienza della morte.

6. COMFORT inteso come possibilità di fruire di un ambiente fisico, nel quale la persona vive e opera, in grado di coniugare le proprie esperienze personali e di vita comunitaria con particolare attenzione alla dimensione familiare.

7. UMANIZZAZIONE intesa come possibilità di essere ascoltati nella propria globalità con una presa in carico attenta all’ascolto, alla personalizzazione degli interventi e alla dimensione umana e relazionale dell’assistenza.

8. SOCIALITÀ intesa come possibilità di trovarsi inseriti in un contesto sociale e comunitario aperto verso l’esterno, nel quale mantenere la comunicazione e lo scambio con la comunità di riferimento.

9. SALUTE intesa come possibilità di fruire di azioni di prevenzione, cura e riabilitazione erogate da personale professionalmente preparato, personalizzate e integrate nel contesto di vita quotidiano, evitando forme di accanimento e di sanitarizzazione eccessiva o non gradita.

10. LIBERTÀ intesa come possibilità di agire e muoversi liberamente entro limiti di rischio ragionevoli e correlati alle proprie capacità residue, esercitando la libertà di scelta nel rispetto delle regole della civile convivenza e partecipando alle decisioni dell’organizzazione riguardanti la vita quotidiana dei residenti.

11.GUSTO inteso come possibilità di fruire di un servizio di ristorazione con un’alimentazione sana, completa, varia e gustosa, adeguata alla libertà di scelta e alle condizioni di salute, senza eccessive restrizioni, collegata alle tradizioni alimentari del luogo e attenta alla valorizzazione della funzione sociale e cognitiva del momento dei pasti.

12.VIVIBILITÀ intesa come possibilità di vivere in un luogo caldo, accogliente, confortevole, pulito, con un’atmosfera stimolante e rispettosa delle esigenze dei residenti e del contesto della vita comunitaria.